FOSSANO: UNA SERATA MAGICA E RIUSCITA A FAVORE DELLA DONAZIONE DEGLI ORGANI. QUANDO IL MEDICO E’ SOPRATTUTTO UN AMICO DEL DONO PER LA VITA. RACCOLTE TANTE ADESIONI

22 Maggio 2015, Castello di Fossano

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Due magnifici medici, una platea attenta ed interessata ad avvicinarsi all’argomento Donazione degli Organi – Trapianto.
Si comincia alle 21 di una serata ancora troppo poco primaverile. Introduce il dott. Enzo Brizio, medico e consigliere comunale a Fossano.
I medici invitati, a differenza di quanto ci si aspetti, parlano un linguaggio non tecnico e convenzionale, persino troppo crudo all’aIMG_8390_1pparenza. Ma la platea tiene, attenta, mentre la dottoressa Elisabetta Brizio, anestesista del reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Savigliano, spiega con l’aiuto delle sue efficaci slide, come si accerta una morte cerebrale, come lo si comunica ai congiunti della persona deceduta. E poi il momento delicato in cui bisogna chiedere ai parenti se intendono donare gli organi. Silenzio irreale in sala, la dottoressa continua a parlare di morte, di disperazione e del dovere di provarci ad ottenere l’assenso. Poi racconta che i parenti in genere, nonostante il dramma che vivono, capiscono, acconsentono, intuiscono il senso ed il valore di far rivivere parti dei propri cari, dando la possibilità di salvare un’altra vita, anzi ben più di una.
Alla fine esplode l’applauso, la gente è partecipe, commossa, convinta.

Quindi tocca al chirurgo, il Dott. Antonio Cavallo, Primario di Chirurgia Toracica all’ospedale Santa Croce di Cuneo. Lo conosco molto bene… E’ stato tra gli artefici di quella splendida equipe di chirurghi e di uomini arditi che nel 1993 iniziarono a trapiantare polmoni all’ospedale Molinette diTorino. Gli stessi che il 25 gennaio 1999 mi impiantarono un Dono prezioso e mi regalarono una nuova vita piena di speranze e di futuro, che ancora provo a prendermi. Un amico.

Sin dal suo incipit lascia intendere a tutti che non leggerà un trattato sul trapianto, che non ci sarà da annoiarsi. Introduce il racconto del suo lavoro IMG_8399_1citando la Bibbia, il grande sonno indotto di Adamo durante il quale gli venne spezzata la costola per creare nuova vita…la donna. Parlerà di arte, di storia, di fame nel mondo, degli squilibri sociali e additerà la politica, incapace di risolvere i problemi per cui è eletta, non ultimi quelli della Sanità, oggi considerata un problema di contabilità.. La platea sembra levitare, nonostante l’ora tarda. E allora lui snocciola i numeri della sua esperienza di trapianto polmonare a Torino: quasi duecento, oggi superati. Racconta i casi che gli sono rimasti nel cuore come quello di una ragazzina di 15 anni, annichilita dalla fibrosi cistica e salvata con l’impianto del polmone di un adulto sezionato in due, la prima esperienza in Italia. Con l’altro si salvò un vita altrove. Spiega del Nord e del Piemonte in particolare che donano tanto. E con rammarico del Sud Italia che, forse per motivi culturali, dona molto poco rispetto alle percentuali nazionali.
Ormai è quasi notte ma c’è il tempo di ascoltare la testimonianza di una donna, oggi Sindaco di Trinità Ernesta Zucco, che anni fa perdette il marito e ne donò le cornee. Molto toccante la sua storia ed il suo stato d’animo ancora oggi. Seguono le domande, tante, ai medici, segno di interesse e sincera partecipazione.
Infine l’amico Bruno Linzas sardo ma fossanese di adozione, membro dell’Associazione torinese TPA –Trapiantati di Polmoni + Amici. Parla a nome dei trapiantati, dei beneficiari di quel gesto di generosità che è il Dono. Lui che da oltre sedici anni vive grazie al polmone ricevuto dal suo donatore, che gli ha permesso di superare la soglia dei settanta. Bruno ha il merito di aver voluto ed aiutato ad organizzare questa serata, con il supporto del Sindaco di Fossano Davide Sordella e del Presidente locale dell’AIDO Attilio Parola.
E’ tardi, ma la gente si mette in fila per aderire all’AIDO, intervenuta con i presidenti comunale e provinciale, e dichiarare la propria volontà di donare gli organi in caso di morte. In fondo l’impegno di questa serata era volto a questo risultato: informare, sensibilizzare, raccogliere adesioni. Obiettivo centrato i pieno grazie a due grandi professionisti e protagonisti delle vicende umane che portano ad un trapianto. Ma la gente intervenuta ha apprezzato soprattutto la donna e l’uomo che hanno mostrato di compiere il proprio dovere con sincera devozione e coinvolgimento.
Siamo certi che li rivedremo ancora insieme per molte altre analoghe iniziative a sostegno della Donazione degli Organi.

Claudio Basso (trapiantato di polmoni alle Molinette di Torino il 25 gennaio 1999)

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