Tratto da La Stampa del 09/04/16

Gara di solidarietà per Andrea. Albese malata di tumore invita a seguire l’esempio dei liceali del “Cocito”. Già 50 persone hanno fatto il test per donare il midollo e aiutare lo studente affetto da leucemia

Preside e studenti del liceo scientifico «Cocito» di Alba (foto Bruno Murialdo). Sotto la fotografa albese Stefania Spadoni, che da alcuni mesi lotta contro un linfoma

Alba   09/04/16

Una pioggia di telefonate e messaggi e tante persone in coda ieri mattina (venerdì 8 aprile) all’ambulatorio dell’ospedale San Lazzaro per sottoporsi al tampone (50 l’hanno già fatto, altri hanno prenotato) e in molti addirittura davanti all’ingresso della scuola. Alba ha risposto con slancio mobilitandosi per Andrea, lo studente di 18 anni del liceo scientifico «Cocito» affetto da leucemia, per cui è partita una spontanea campagna alla ricerca del donatore di midollo dopo l’appello dei compagni di scuola e della famiglia. Dopo l’articolo pubblicato su La Stampa, al liceo ieri si sono presentate anche le troupe di Raidue e Mediaset.

«Al liceo sarà possibile fare il tampone tra qualche giorno: lunedì renderemo pubbliche le date», precisa il dirigente Bruno Gabetti. Intanto, sul sito dell’Admo piemontese dove è possibile prenotarsi per l’iscrizione al Registro nazionale italiano donatori midollo osseo, «Match4Andrea» è lo spazio dedicato allo studente. «Il test non sarà specifico per il caso di Andrea – aggiungono dall’Admo -. Chi decide di farlo entra in una banca dati di possibili donatori che opera a livello mondiale, offrendo una chance anche a molti altri che lottano contro la malattia». (Cristina Borgogno)

 

L’INTERVENTO DELLA FOTOGRAFA AFFETTA DA LINFOMA

Intanto ubblichiamo il contributo di Stefania Spadoni, 30 anni, fotografa albese, che da mesi lotta contro un linfoma, aggiornando la sua battaglia sui social. Dopo la storia di Andrea, lo studente del «Cocito» malato di leucemia, Stefania parla del suo caso e dell’importanza di agire.

I bambini sono sognatori e io da piccola avevo sogni grandissimi, li ho tutt’ora, ma non ditelo a nessuno.  

Volevo tantissimo avere una sorella gemella, anche dopo essere nata, anche dopo essere cresciuta continuavo a sperare che ci fosse, da qualche parte nel mondo. Stessi occhi, stesse labbra, stesso naso, identiche. Avremmo potuto scambiarci, confonderci, condividere tutto. Sei anni più tardi è arrivata Sara, mia sorella minore. Ventidue anni dopo è arrivato il tumore. In ospedale me l’hanno comunicato dispiaciuti, ma quasi con sollievo. Linfoma di Hodgkin, il più facile, il più conosciuto. Sei mesi di chemioterapia e non ci sarebbe stato più.  

 «Grazie a mia sorella»  

Sono passati 2 anni e 4 mesi, 3 linee differenti di chemioterapia, un trapianto autologo di midollo e una terapia sperimentale a cui abbiamo accesso in pochissimi in Italia. Ora sono in attesa di un trapianto di midollo da donatore. Sarà mia sorella, perché all’età di 30 anni ho finalmente realizzato il sogno che sembrava impossibile. Avere una sorella gemella. Io e Sara siamo identiche. Ho scoperto durante il mio percorso che questa possibilità, che io ho avuto tanto facilmente, è una su centomila nel mondo.  

 Per questo si fanno campagne come #Match4Lara e i ragazzi si mobilitano con tutte le loro forze come sta succedendo in questi giorni ad Alba per salvare la vita di Andrea. Perché a volte i tumori sono lenti e la scienza ha tempo di imparare e di salvarti la vita, mese dopo mese, anno dopo anno, con nuove terapie. Altre volte sono così veloci da togliere il fiato e l’unica cosa che si può fare, che si deve fare, non è pensare, ma agire.  

 «È semplice e non fa male»  

Questo stanno facendo i ragazzi di Alba, agiscono. Si mettono in coda e si fanno tipizzare. Sperano di essere il fratello gemello di Andrea. Sperano di salvargli la vita.  

Vi prego agite tutti, agite in tanti, non aspettate che il dolore vi tocchi, agite e basta perché è giusto, perché è semplice e non fa male.  

 

 

Link originale dell’articolo  http://www.lastampa.it/2016/04/09/edizioni/cuneo/agite-tutti-senza-aspettare-che-il-dolore-vi-tocchi-ScDJqKCbTq5TKnVNDcJwcO/pagina.html